Articolo GDS

Luigi Ansaloni

Tra Campofelice di Roccella e Cefalù Ogliastrillo arriva il doppio binario, anche se entrerà in funzione da dicembre. Intanto, lunedì sarà inaugurato il nuovo tracciato, e altri sette chilometri del raddoppio ferroviario sulla Palermo-Messina saranno archiviati come realizzati, dopo varie a varie peripezie, proteste, rallentamenti nel corso degli anni e chi più ne ha più ne metta. All’inaugurazione, con il via alle 12 da Palermo, saranno presenti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e dgli Amministratori Delegati di Rete Ferroviaria Italiana e di Italferr, Maurizio Gentile e Carlo Carganico. Continua in Sicilia dunque l’ormai famosa “cura del ferro”, come l’ha ribattezzata più volte il Governo in carica, quella che dovrebbe velocizzare la Sicilia formato binario: da un lato una pioggia di investimenti e un gran lavoro da parte di Trenitalia, Rfi e Ferrovie dello Stato, dall’altra la certezza che per collegare Palermo e Messina con il doppio binario, ancora, ci vogliono poco più di 100 chilometri. Manca infatti la parte tra Cefalù Ogliastrillo e Castelbuono (con i lavori iniziati ma che vanno abbastanza a rilento) e poi gli ultimi 86 chilometri tra Castelbuono e Patti, dove finisce il doppio binario partendo dalla città dello Stretto. I tempi? Per questa opera che nel totale sfiora il costo di un miliardo di euro, si era parlato, all’inizio, di un’attivazione per il 2022. Almeno cinque anni, dunque, ma potrebbero essere di più. Il raddoppio della linea, unitamente agli interventi, in corso di realizzazione, crea le condizioni per un futuro incremento della capacità e una riduzione dei tempi di percorrenza sulla relazione Palermo – Messina, determinando un miglioramento dei livelli qualitativi e quantitativi dei servizi. Insomma, viaggi più veloci, niente più fermate per aspettare “l’altro treno in arrivo”, tutto sicuramente molto più comodo e immediato. Con questi sette chilometri, il “percorso” del raddoppio ferroviario tocca il 50% circa del totale, visto che sui 214 chilometri della Palermo-Messina adesso si è a circa 109 chilometri a “doppio binario”. Sullo sfondo di tutto questo, rimane sempre il contratto di servizio tra Trenitalia e Regione, praticamente pronto ma ancora non firmato. Lo stesso ministro Delrio, qualche giorno fa, ha auspicato l’accordo. “Spero di firmare tra poco il contratto Trenitalia con la Sicilia, in maniera da avere anche lì un germe di speranza e di fiducia nelle istituzioni, in coloro che devono occuparsi del trasporto pubblico”, ha detto il ministro. Ormai non dovrebbero esserci più ostacoli:  è stato infatti approvato in Regione un emendamento un impegno finanziario di 86 milioni di euro ma a partire dal 2020 fino al 2026. Nella bozza del contratto presentato da Trenitalia infatti è l’aumento degli attuali 101 mezzi del parco rotabile, con sei treni jazz sono già stati acquistati nel 2016 e che rischiavano di “scomparire” se il contratto non verrà siglato. Altro rischio, in caso di mancato accordo, era  la riduzione dei chilometri/treno dagli attuali 9 milioni e mezzo a meno di 9. “Lunedi viene inaugurato il tratto ferroviario Campofelice-Ogliastrillo alla presenza del Ministro. Siamo contenti che dopo anni di ritardi finalmente una parte di lavori siano stati realizzati – dice Giacomo Fazio, presidente del comitato pendolari della Palermo-Sant’Agata di Militello -. Certo aprire solo un binario e dover aspettare dicembre per il doppio binario fino a Cefalù non ci ha portato alcun beneficio, anzi. Siamo costretti a incrociare altri treni a Campofelice o a Cefalù, il che comporta ritardi su ritardi- Serve concretezza, come serve concretezza e certezza nella stipula del Contratto di servizio. Contratto ormai pronto, visto che i due emendamenti all'ARS sono stati approvati, ma come al solito la politica regionale latita”. (lans)

 

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