GDS 11 Marzo 2019

Dopo la notizia positiva della ripresa dei lavori per il raddoppio ferroviario tra Cefalù Ogliastrillo e Castelbuono, nelle prossime settimane ne potrebbe arrivare una decisamente negativa per i pendolari dei treni della Palermo-Messina. Non è ancora ufficiale infatti ma pare che nei prossimi mesi, si parla di giugno, la tratta tra Sant’Agata di Militello e Messina potrebbe essere chiusa per degli interventi. Su 224 chilometri in totale della linea ferroviaria che dal capoluogo siciliano portano alla città dello Stretto, ben 98 sarebbero sottoposti ad un robusto restyling. Non c’è ancora nessuna comunicazione da parte di Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia, ma dell’eventualità se n’è parlato in una riunione che si è svolta alla Regione tra i comitati pendolari, i dirigenti del Dipartimento Trasporti, l’assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità Marco Falcone, le associazioni dei consumatori, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia. Gli interventi consisterebbero nel rifare sostanzialmente non solo la linea stessa (i binari, gli incroci, ad esempio) ma dare anche un volto più fresco alle stazioni stesse. Lavori che dovrebbero durare almeno tre mesi e che potrebbero iniziare come detto a giugno, al termine dell’anno scolastico, in estate, con i pendolari in ferie o altro, in modo tale da limitare al minimo i disagi. Non ci sono ancora però da parte né della Regione né dalle Ferrovie decisioni certe, verbali nero su bianco o date d’interruzione o altro. Di certo c’è, però, che questi lavori si devono fare. Si deve solo decidere quando partire e la data di giugno appare quantomeno probabile. Ovviamente, al posto dei treni, come al solito arriveranno i servizi sostitutivi, autobus a disposizione dei pendolari, che già si stanno preparando all'eventualità. “Speriamo che quanto detto nel corso della riunione si faccia e si faccia al più presto - dice il presidente del Ciufer, Giacomo Fazio -. Sono interventi che si devono fare ma l’importante è non arrecare troppi disagi a chi viaggia, quindi ben vengano i servizi sostitutivi. Siamo fiduciosi: come ho già avuto modo di dire, abbiamo finalmente un assessore come Falcone che presenzia le riunioni sul trasporto ferroviario e la gradita presenza del gestore della infrastruttura ferroviaria, ovvero Rfi, che ora ci ascolta”.  Nella riunione, sempre per quanto riguarda la Palermo-Messina, si era discusso anche dell’attivazione della linea “diretta” tra Termini Imerese e l’aeroporto “Falcone-Borsellino” di Punta Raisi, ma qui pare sia una questione “chilometri/treno”.  Il nuovo contratto di servizio  prevede un aumento di produzione da 9,7 milioni di treni per chilometro a 10,8 milioni per chilometro a partire dal 2021. In questo momento, semplificando, tutti i “chilometri” sono occupati. Dunque, si dovrebbe modificare una parte di contratto, con costi maggiori, o si dovrebbe “tagliare” da altre parti. Di questo se ne riparlerà alla prossima riunione. Tra un mese invece riprenderà il cantiere del raddoppio ferroviario tra Cefalù Ogliastrillo e Castelbuono, con dei lavori da 450 milioni di euro.  Dodici chilometri a “doppio binario” che velocizzeranno, e non di poco, il tempo di percorrenza dei treni da Palermo a Messina e viceversa. Un’opera importantissima, con una realizzazione che sembrava davvero in alto mare. L’intervento prevede il raddoppio in variante di tracciato: nella tratta in oggetto si prevede anche la realizzazione di tre gallerie. Non solo: l’intervento prevede anche la realizzazione della nuova stazione di Cefalù in sotterranea e interventi nella stazione già esistente di Castelbuono. I tempi? C’è chi parla di 2022, più probabilmente 2023. In questo momento, il doppio binario della linea Palermo-Messina è presente nel 65% circa della tratta. (lans)

Joomla templates by a4joomla